[pillole] ARTE DA VIAGGIO

Le sculture da viaggio di Bruno Munari

Quando viaggiamo in un luogo che non conosciamo e che non ci conosce ci sentiamo liberi. È bellissimo trovarsi in una terra straniera, scoprire culture diverse dalla nostra, estraniarsi dalla routine quotidiana. Ma poi, quando alla sera ci si rifugia in un’asettica e sconosciuta stanza d’albergo, si torna a desiderare casa o, per lo meno, qualcosa che ce la riporti alla mente. Bruno Munari ha pensato, così, alle sculture da viaggio, pieghevoli, leggere, da mettere in valigia e portare con sé, per avere, anche in giro per il mondo, qualcosa da riconoscere come familiare: un pezzetto della propria cultura che arredi le anonime stanze d’albergo, un punto di riferimento. Sono sculture in legno, in metallo, in plastica, le più semplici ritagliate nella carta.

12.Sculture-da-Viaggio-di-Bruno-Munari

«La scultura si presenta piegata in una busta. Si apre la busta e si estrae la scultura. […] Appoggiate la scultura su di un piano orizzontale (sui piani inclinati scivola) e prima di spegnere la luce osservate come questa illumina le varie parti sporgenti o rientranti, le parti piene e quelle vuote, giratela un poco spingendo leggermente con il dito medio della mano sinistra il lato destro, ecco, così è meglio. Voltatela dall’altra parte, cambia aspetto […] e vi addormenterete felici. Buona notte.»

Bruno Munari, Istruzioni per l’uso, da Codice Ovvio, Torino, 2003

Un commento

Lascia un commento